Agrippina la Romana

Una santa non solo menenina

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Santa Agrippina di rroma partiu, / D'oru e d'argentu un chianeddu lassau, / La rrocca di la Lamia scupriu, / E tutti li diavuli stracquau. / La 'ntorcia a lu casteddu cumpariu, / A l'Atareddu vinni a ripusau; / A li du' uri ca fu 'ntra Miniu, / La figgia di Brucia vinni a sanau.*
Lionardo Vigo, Raccolta amplissima di canti popolari siciliani, vol. 2, Catania, Galatola, p. 508
* Chianeddu (pianella), starcquari (disperdere), Brucia (Eupresia).

C’è una figura che è importantissima per la comunità menenina, una donna che pur non avendo vissuto mai nella nostra città, pur essendo morta tragicamente lontano dalle nostre colline, è forse la nostra concittadina più emblematica. Emblematica perché è un elemento comunitario importante e quasi fondante. Un simbolo che ritroviamo ovunque, perfino nello stemma civico e che, si sia credenti o meno, raccoglie in sé i valori e la forza di una intera collettività.
Il 17 maggio è una data importante per Mineo: si commemora la traslazione dei resti di Santa Agrippina, membro di una delle più antiche e nobili famiglie romane, i Colonna, che tanto peso ha avuto nelle vicende non solo della città eterna ma anche della nostra penisola.
A questo proposito è utile segnalare la pubblicazione della copia anastatica del manoscritto a cura del Centro Culturale Permanente “Paulu Maura” dedicata ad un poemetto in onore della patrona sicuramente un apocrifo capuaniano) [http://www.paulumaura.it/quaderni/180517_santagrippina/180517_santagrippina.html]
La vicenda umana della giovane vergine e martire è nota, non è questa la sede per ricordarla, ma attorno alla sua personalità religiosa nel corso di diciotto secoli si sono raccolte leggende, tradizioni e storie che vanno oltre i confini della “jucundissima” città di Mineo.
Qui si parla di alcune testimonianze (e non tutte) che attestano il suo culto al di fuori della nostra città.
A Nicosia si trova una contrada (in cui erano attestate "manifestazioni di petrolio e bitumi") a lei dedicata, prova di un culto antico, l’ex feudo dei Baroni La Via.
A Ferla (SR) si trova una via Sant’Agrippina (e anche quartiere), dal nome di un’antica chiesetta bizantina. Esiste anche una contrada Sant’Agrippina.
A Noto esiste una contrada denominata Santa Luppina che in realtà è corruzione del nome Agrippina (Cfr. "Archivio storico siciliano", Volume 13, Palermo, Stabilimento tipografico Lao, 1888, p. 373.
Ad Enna si trova via Sant'Agrippina, dove in passato esisteva una piccola chiesa a lei dedicata: “Di tante chiese ci dà oggi testimonianza la ancor vigente toponomastica, così ci attestano le vie San Girolamo, Sant’Agrippina, la Chiesuola, si osservano le vestigia nella via omonima...” e ancora “Ed il tempietto di S. Agrippina di Mineo, creduto per molto tempo il centro della Sicilia, come lo è di Enna stessa”. (Girolamo Orti, “Raccolta accresciuta di viaggi”, Volume 2, Verona, 1834).
Nel ragusano, a Scicli, si può ammirare una splendida statua marmorea del Quattrocento all’interno della chiesa di San Giuseppe. Nella città barocca nel 1561 viene menzionata la Confraternita di Sant’Agrippina. [vedi foto 2] Come anche nella chiesa dei Padri Cappuccini vi sia (fosse) un quadro del 1562 che l'abate Amico riteneva raffigurare Sant'Agrippina (Cfr. Bonaventura Portoghese, Giornale del gabinetto Letterario, volume 3, Accademia gioenia di scienze naturali in Catania, 1857, pp. 447 e ss.)
Il culto è attestato in Emilia, nel Senese (un reliquiario del XVIII secolo) e nelle Marche (un urna con una statua della Santa).
Negli Stati Uniti, a Boston, "Ogni anno, fin dal 1914, un gruppo di devoti paesani festeggia per tre giorni la loro Santa Patrona nello storico North End di Boston, le celebrazioni finiscono l'ultima domenica di agosto. Sono necessari venti uomini per trasportare la statua". [vedi la foto 5 risalente agli anni settanta]
Nel mondo ortodosso (Serbia, Macedonia, Kosovo, Romania ecc…) e in particolare in Russia, la Santa è molto venerata. Il giorno dedicato al culto di Santa Agrippina (in russo Агриппина Римляныня [Agrippina Rimljanynja] o Агриппина Римская [Agrippina Rimskaja, la Romana]) è il 23 giugno (6 luglio secondo il calendario gregoriano). Secondo la tradizione russa dopo il martirio “le sante Vassa (Bassa), Paola e Agathonika (Agatonica) seppellirono i resti della martire a Mineo (Sicilia), dove la tomba di Agrippina divenne famosa per i molti miracoli; all'inizio XI secolo [a seguito dell’invasione araba, NdC] le sue reliquie furono trasferite a Costantinopoli”. La traslazione a Bisanzio è un elemento che si differenzia dalla tradizione cattolica. [vedi foto 6]
Il culto è attestato ad Agrigento (dove si venera una sua pianella) e raffigurazioni della santa sono presenti anche a Grammichele (Santuario Madonna del Piano), Militello (è una delle dodici vergini raffigurate nella Chiesa della Madonna della Catena) [vedi foto 4], a Roma si conserva(va) una reliquia della Santa presso la chiesa di San Lorenzo in Lucina (cfr. Ottavio Panciroli,Tesori nascosti dell'alma città di Roma, Roma, Zannetti, 1625, pp. 434 e ss.) ecc.
A margine è bene ricordare che il menenino Giovan Francesco Bertolucci, nel 1635 a Messina, diede alle stampe la tragicommedia [sic!] “Miracoloso Prodigio di Sant’Agrippina in Drafone di Mineo” e che Gioacchino Bona e fardella nel 1706 diede alle stampe per i tipi di Antonio Epiro di palermo un dialogo dal titolo Il Martirio di Santa Agrippina.
Infine Il fungo “Leucopaxillus Agrippinae”, deve il suo nome alla moglie, Agrippina, del micologo Andrea Buda che nel 2003 lo ha scoperto nei boschi di Buccheri.
Viva la Nostra (e nun sulu) patrona di Sant’Arpina!
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Foto n. 1 - Mineo: Edicola votiva in maiolica (1790)
Foto n. 2 - Scicli: Statua della santa conservata presso la chiesa di San Giuseppe
Foto n. 3 - Una stampa d'epoca raffigurante la Santa.
Foto n. 4 - Militello Val di Catania: Chiesa - Oratorio madonna della Catena
Foto n. 5 - Boston: fercolo della Santa.
Foto n. 6 - Santa Agrippina Martire. Accademia Teologica di Mosca (XVII secolo)