1915-1918
Il centenario della Grande Guerra è passato da qualche mese ma è bene ricordare anche in questa pagina quella triste pagina della storia d’Italia. Non pochi furono le vittime di quel conflitto in Italia, in Sicilia e a Mineo. Poveri contadini che a stento conoscevano cosa ci fosse oltre lo stretto, rampolli di illustri famiglie cittadine si trovarono a condividere la trincea prima e le lapidi commemorative dei caduti. Non di tutti però si seppe la sorte toccata. A mo’ di exemplum, una sorta di milite che rappresenti le decine di dispersi minioli sul Carso e nelle piane friulane, accenneremo alla vicenda bellica di Mario Manusia. Il contributo qui di seguito è un adattamento (per evidenti motivi di spazio) di un gentile omaggio fatto a questa pagina FB dal compaesano Agrippino Manusia suo pronipote.
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Mario Manusia fu chiamato alle armi nel settembre del 1914 e assegnato alla brigata “Salerno”(composta dal 89° e dal 90° Reggimento di Fanteria (reggimento del Manusia).[1] Sede in tempo di pace era Genova. Alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia, nei giorni di grande mobilitazione, il 15 maggio del 1915, la brigata è tradotta per via ferroviaria da Genova ai pressi di Cividale (Friuli) alla dipendenza dell'VIII divisione. Il 23 maggio, l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria e, nelle settimane successive, la brigata “Salerno” fu coinvolta nelle operazioni belliche sull’Isonzo (29 maggio). L'89° fanteria nei primi di giugno concorre alle operazioni sul Monte Mrzli riuscendo ad occupare alcuni tratti di terreno e a mantenerne il possesso malgrado i ripetuti contrattacchi austro-ungarici. Dal 5 giugno l’89° è dislocato a Kamno, insieme al 90°, fornendo uomini alle trincee lungo il tratto Monti Spika – Vrsno – Selisce - Isonzo. L'89° il 4 luglio riesce a conquistare la quota 1000 (M. Mrzli), ma è costretto ad arrestarsi. Il “Salerno”, la brigata di Mario Manusia, fino alla fine del 1915 è coinvolto in una serie di azioni (conquiste metro a metro di terreno, resistenza agli assalti degli austriaci ecc.)
La guerra si avviò a divenire quel lento stillicidio di sortite e scontri, trincee e fango, sangue e disperazione, che tanta letteratura e cinema ci ha saputo raccontare così bene. Del nostro paesano Mario di Mario Manusia, contadino, celibe, soldato del 90° reggimento Fanteria, nato a Mineo il 26 giugno 1894 e morto per ferite riportate nel settore di Tolmino il 26 novembre 1915, di questo ragazzo di 21 anni e mezzo non si conosce a tutt’oggi quale tra i diversi sacrari della provincia di Gorizia ospiti le sue spoglie.[2]
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Note.
[1] http://www.frontedelpiave.info/public/modules/Fronte_del_Piave_article/stampa.php?id_a=452
[2] Il nominativo del Manusia è inserito nell’ Albo d'Oro dei caduti della Sicilia II - (Vol XXI) (21) relativo alle province di Catania, Messina e Siracusa alla pagina 309 (sub 8).