Urlano anche i topi
La dimensione siberiana nell'esperienza di Cechov
Carlo Blangiforti, Urlano anche i topi, Operaincerta Editore, Ragusa, 2019 (seconda edizione)
La dimensione siberiana nell'esperienza di Cechov
Seconda edizione
Data di Pubblicazione: 2019
ISBN: 978-88-32220-08-7
Pagine: 394
Una bruma spessa che si alza dai bassi fondali del canale di Tartaria, il profondo cupo della costa, la tetra rassegnazione dei deportati e la testardaggine d’un medico che vuol svelare la violenza senza responsabili di un potere sedicente illuminato: ecco Ostrov Sachalin, L’isola di Sachalin, di Anton Pavlovič Čechov. Un testo eccezionale le cui peculiarità risiedono nel suo autore, nel tema trattato e nel vergognoso silenzio in cui s’è permesso cadesse il capolavoro del drammaturgo di Taganrog. Lentamente ci siamo abituati all’idea che la violenza, anche se di stato, è inevitabile, che bisogna accettare un dignitoso compromesso tra la nostra libertà e la nostra umanità. Urlano anche i topi (i siberiani usano le parole in modo diverso rispetto ai russi) attraverso la disanima letteraria parla della disumanizzazione insita nella deportazione, la violenza delle istituzioni e il dovere alla resistenza al male. Si tratta di uno studio letterario che non può dimenticare che l’oggetto trattato è fatto di carne e sangue. A ricordarcelo è l’ampio apparato iconografico: foto d’epoca, alcune scattate dallo stesso Čechov, carte geografiche e altro. Un viaggio, per quanto atroce, è pur sempre un viaggio. Nel viaggio, come nella lettura, si è obbligati al cambiamento, anche a questo serve il testo di Blangiforti.
[dalla Prefazione]
Nota alla seconda edizione
Questa seconda edizione ha non poche differenze rispetto alla prima del 2017. Il testo italiano di riferimento per Iz Sibiri e Ostrov Sachalin non è più quello della Mursia (traduzione a cura di Giacinta de Dominicis Jorio) del 1962, ma la nuova traduzione edita dall'Adelphi a cura di Valentina Parisi del 2017 (pubblicata alcuni mesi dopo la prima edizione di Urlano anche i topi). Si è revisionato il testo in diversi punti, integrato note, rivisto radicalmente l'apparato cartografico e aggiunta una appendice con le foto dell'etnografo polacco Bronisław Piotr Piłsudski, che visse sull'isola dal 1887 al 1899 e le incisioni tratte dal libro dello studioso francese Paul Labbé (Un bagne russe: l'île de Sakhaline) che visitò Sachalin nel 1899.